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Ictus
Inserito il 26 febbraio 2006 alle 20:08:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
Per questi motivi alcuni clinici affermano laconicamente che “La terapia dell’ictus NON esiste!”

Rossi:
Beh, mi sembra una conclusione venata di eccessivo pessimismo. In realtŕ studi clinici hanno dimostrato che i pazienti colpiti da ictus e curati in reparti dedicati (le cosiddette stroke units) hanno una maggiore sopravvivenza e una degenza piů breve rispetto ai pazienti trattati per esempio in reparti non specializzati [27,28,29].

Ressa:
C'č posto per la terapia anticoagulante?

Rossi:
La terapia con warfarin va impostata nel caso di ictus di natura cardioembolica (per esempio fibrillazione atriale) mentre l'uso routinario di anticoagulanti nello stroke ischemico non cardioembolico non comporta benefici nč a breve nč a lungo termine [13,14].
L'abitudine di usare glicerolo, mannitolo e steroidi a scopo antiedemigeno č ancora consolidata ma mancano prove di efficacia decisive [15,16,17]. Anche l'uso di pentossifillina e di altre metilxantine non č supportato da prove di letteratura [18].
Oltre a questo vanno messe in atto tutte le misure idonee a sorreggere il circolo e la respirazione, a correggere gli squilibri acido-base e glicemici che nei pazienti gravi sono spesso precoci e pronunciati.
 
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