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Ipertensione - la terapia
Inserito il 15 febbraio 2006 alle 18:58:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Rossi:
Non c'è accordo in letteratura su quali siano i valori di pressione oltre i quali si può parlare di crisi ipertensiva. A seconda degli autori i valori vanno da 200 a 220 mmHg per la PAS e da 110 a 125 mmHg per la PAD. In realtà è improprio parlare di crisi ipertensive mentre si dovrebbe distinguere tra:
·emergenze ipertensive
·urgenze ipertensive

Le emergenze vengono definite come situazioni acute in cui ad elevati valori pressori si associano segni di danno d'organo. Non è tanto il valore della pressione quanto la presenza di danno acuto d'organo che le caratterizza. In questi casi bisogna ridurre la pressione del 25% circa in 2-4 ore: il paziente va subito ospedalizzato e si devono usare farmaci per via infusiva.
I segni clinici che caratterizzano le emergenze ipertensive sono: segni neurologici (cefalea ingravescente, stato confusionale, disturbi visivi, disartria, paresi, coma), segni cardiaci (angor, insufficienza ventricolare sinistra, edema polmonare acuto), segni oculari (emorragie ed essudati retinici ad insorgenza acuta), rapido deterioramento della funzione renale.

Le urgenze sono invece situazioni in cui ad elevati valori pressori non si associano segni di danno d'organo acuto e il paziente è asintomatico. In questi casi non vi è alcuna dimostrazione che la riduzione brusca della pressione sia utile [11].
Anzi la pratica, purtroppo ancora molto in voga, di usare la nifedipina ad azione pronta per via sublinguale può produrre severa ipotensione, infarto, stroke, disturbi della conduzione cardiaca e morte per cui dovrebbe essere abbandonata [12].
Nelle urgenze ipertensive la pressione va ridotta gradualmente, nel giro di 24-48 ore, con farmaci per os: si possono usare aceinibitori, calcioantagonisti a lunga durata d'azione, betabloccanti o diuretici.
Una proposta operativa potrebbe essere la seguente:
·nelle emergenze predisporre subito per il ricovero; nell'attesa può essere utile somministrare nitrato sublinguale, furosemide per via venosa 20-40 mg se coesistono segni di scompenso ventricolare sinistro, aspirina se vi è angor.
·nelle urgenze ipertensive se si tratta di un paziente non trattato si può usare il captopril 25 mg due volte al giorno; se si tratta di un paziente già in trattamento conviene indagare sulla adesione alla terapia e aggiungere un farmaco di una classe diversa o aumentare la dose dei farmaci già in uso. E' opportuno ricontrollare il paziente a distanza di alcune ore e il giorno successivo.
 
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