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Demenza
Inserito il 26 febbraio 2006 alle 20:38:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
Malgrado gli sforzi e le segnalazioni di atrofie selettive di varie parti del cervello, allo stato attuale dobbiamo ribadire che non si può fare diagnosi di Alzheimer con gli esami strumentali.

Rossi:
Tra gli esami da eseguire ricordiamo creatinina, glicemia, emocromo, elettroliti, TSH, dosaggio vitamina B12 e acido folico, test per l'HIV e per il treponema.
Questi test hanno lo scopo, principalmente, di escludere cause secondarie o potenzialmente trattabili di demenza (deficit di vitamina B12, tireopatie) fra cui non va dimenticata la depressione, spesso misconosciuta.
In questo senso è opportuno far eseguire anche una TAC o una RM dell'encefalo per escludere formazioni espansive. In realtà una volta escluse le cause potenzialmente trattabili con gli esami succitati è dubbio possa essere utile un ulteriore sforzo diagnostico per arrivare al sottotipo di demenza perché non vi sono reali differenze nel trattamento.


Ressa:
Parliamo un po' dei farmaci, per quello che può valere.

Rossi:
Il trattamento farmacologico della demenza si basa sugli inibitori della colinesterasi (galantamina, donezepil, rivastigmina), che sono stati oggetto di numerosi studi e valutazioni e i risultati sono incerti o interpretati in modo diverso. Recentemente è entrata in commercio anche la memantina, ma i dati disponibili sono pochi.
Al recente congresso di Baltimora sull'Alzheimer, ad un medico che chiedeva se questi farmaci fossero o no efficaci, gli esperti si sono divisi e alla fine il moderatore, per mettere fine alla discussione, concludeva che non ci sono certezze per rispondere alla domanda [29].
Una revisione della letteratura arriva a queste conclusioni: gli inibitori della colinesterasi hanno un effetto modesto ma future ricerche dovranno stabilire quanto questi effetti, misurati usando scale formali di valutazione, si traducono sul rischio di progressione e di istituzionalizzazione [4].
Un'altra meta-analisi [7] sostiene che sembrano esserci alcune differenze tra i vari farmaci usati nell'Alzheimer: gli inibitori della colinesterasi sono utili in circa un paziente ogni 12 trattati, ma causano effetti collaterali abbastanza intensi da portare alla sospensione della terapia in un caso ogni 16. Il donezepil sembrerebbe più efficace della galantamina, ma bisogna ammettere che questa affermazione deriva da paragoni indiretti perché mancano studi che abbiano confrontato direttamente i due farmaci.
 
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