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Troppa TV ai bambini si associa a problemi comportamentali


Categoria : pediatria
Data : 15 maggio 2009
Autore : admin

Intestazione :

L'esposizione prolungata alla TV è un fattore di rischio per problemi comportamentali, mentre l'esposizione precoce che successivamente si riduce non presenta alcun rischio addizionale



Testo :

Obiettivo di questo lavoro era quello di studiare la relazione tra tempo di esposizione alla TV e comportamento e abilità sociali in bambini di 5.5 anni di età.

Si tratta di uno studio osservazionale condotto tra famiglie residenti in USA. Alla nascita del bambino sono state arruolate 5565 famiglie, di cui il 67% (3737)è stato intervistato telefonicamente ad un’età dei bambini compresa tra 30 e 33 mesi e il 58% (3165) intervistato nuovamente quando i bambini raggiungevano l’età di 5.5 anni. Solo 2707 famiglie hanno risposto ad entrambe le interviste.

L'esposizione alla TV era valutata in base alle ore di utilizzo giornaliero e, solo all'età di 5.5 anni, alla presenza della TV in camera del bambino. Sono state quindi definite 3 condizioni di esposizione alla TV:

1) esposizione precoce (più di 2 ore al giorno a 30-33 mesi);

2) esposizione attuale (più di 2 ore a 5.5 anni); 3) esposizione prolungata (più di 2 ore sia a 30 mesi che a 5.5 anni).

Le caratteristiche comportamentali e le abilità sociali dei bambini sono state valutate a 5.5 anni grazie a due strumenti validati (rispettivamente la Child Behavior Checklist e il Social Skill Rating System). Sono state inoltre raccolte informazioni su una serie di variabili di controllo (caratteristiche demografiche materne, sesso del bambino, parità, reddito familiare, stato di salute del bambino, sintomi di depressione materna e capacità dei genitori di seguire le attività dei figli). Il 16% dei genitori ha riferito la visione della televisione da parte del bambino per più di 2 ore al giorno all’età di 30-33 mesi, il 15% per più di 2 ore a 5.5 anni e circa il 20% per più di 2 ore sia a 3 che a 5 anni. Il 41% dei bambini ha la TV in camera a 5.5 anni. Le madri dei bambini più esposti alla televisione sono risultate essere più giovani della media del campione, con livelli di educazione e scolastici più bassi, con un reddito familiare più basso (<20.000 $), più frequentemente di razza nera o ispanica, depresse, non sposate o conviventi con i genitori. Si dedicano inoltre meno alle attività dei figli.

All'analisi multivariata è emersa una relazione tra esposizione prolungata e outcomes comportamentali. L'esposizione attuale è risultata essere associata con minori abilità sociali. Per i bambini con forte esposizione alla TV solo nella prima infanzia non è stata dimostrata relazione con esiti sociali e comportamentali. Avere la televisione in stanza a 5.5 anni è risultato essere associato con problemi nel sonno e con minore reattività emozionale, ma non con le abilità sociali.

Gli autori concludono che l'esposizione prolungata alla TV è un fattore di rischio per problemi comportamentali, mentre l'esposizione precoce che successivamente si riduce non presenta alcun rischio addizionale. Rispetto alle abilità sociali, l'esposizione attuale è più importante di quella sostenuta o precoce. La valutazione da parte del pediatra del tempo di esposizione alla TV del bambino è importante e i genitori dovrebbero essere informati delle possibili conseguenze.

Referenze

Mistry KB, Minkovitz CS, Strobino DM, et al. Children's Television Exposure and Behavioral and Social Outcomes at 5.5 Years: Does Timing of Exposure Matter? Pediatrics 2007;120:762-769.

Contenuto gentilmente concesso da: Associazione Culturale Pediatri (ACP) - Centro per la Salute del Bambino/ONLUS CSB - Servizio di Epidemiologia, Direzione Scientifica, IRCCS Burlo Garofolo, Trieste; tratto da: Newsletter pediatrica. Bollettino bimestrale- Agosto-Ottobre 2007.



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