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Esposto ad antitrust per gli sconti ai farmacisti dai produttori di generici

Categoria : professione
Data : 27 maggio 2008
Autore : admin

Intestazione :

L'assessore alla sanità della Toscana, Enrico Rossi, ha presentato un esposto alla Procura di Firenze e ha segnalato all'Antitrust per gli sconti praticati ai farmacisti dai produttori di farmaci generici.



Testo :

Le indagini nell'ambito della Commissione salute della Conferenza Stato-Regioni, avrebbero fatto emergere rilevanti anomalie nel mercato dei farmaci generici, il che comporterebbe, a giudizio di Rossi, indirettamente un danno per il Servizio sanitario nazionale. In base ai risultati degli approfondimenti dei tecnici della Regione Toscana e dell'Aifa, sono risultati elementi che hanno portato Rossi a presentare un esposto all'Autorità garante della concorrenza e del mercato ed a coinvolgere i Ministeri dello sviluppo economico e della salute per chiedere un'iniziativa forte del governo sulla questione.

Rossi avrebbe affermato:

''Nei prossimi giorni, nel tentativo di fare chiarezza sulle anomalie che interessano il mercato dei farmaci generici, scriverò al ministro dell' Economia e a quello del Welfare-Salute per segnalare uno spreco: certi comportamenti costano circa un miliardo di euro. Sarebbe meglio che questa somma venisse spesa per destinare farmaci a chi ne ha bisogno. E' uno scandalo che deve cessare perche' in Gazzetta ufficiale certi farmaci hanno il prezzo registrato ad un euro e le aziende farmaceutiche che le producono dicono che quello e' il prezzo al pubblico, ma poi ai farmacisti fanno sconti su quel prodotto che arrivano all' 80%. Questo fa si' che da noi i farmaci cosiddetti generici costano di piu' che nel resto d'Europa''.


Fonte: (Fas/Pn/Adnkronos)

Commento di Luca Puccetti

Ogni azione ha delle conseguenze. Non era sospetto agli occhi dell'Assessore l'entusiasmo con cui i farmacisti e i produttori di generici si stracciavano le vesti contro la insostituibilità della prescrizione medica ?

Non si è insospettito del trasporto con cui i farmacisti giaculavano la norma che impone di proporre la sostituzione selvaggia del farmaco prescritto purché con uno a minor prezzo ?

Era ovvio che ciò preludesse a quello che ormai tutti dovrebbero ben sapere.

Il Decreto Legge n. 323 del 20 giugno 1996 convertito in Legge n. 425 del 8 agosto 1996 prevede che se il medico omette, nella sua prescrizione, di specificare il titolare dell'autorizzazione, il farmacista può dispensare qualsiasi farmaco corrispondente - per composizione - a quanto prescritto dal medico o richiesto dal paziente.

La Legge 405 del 16 novembre 2001 all'art. 7, “Interventi urgenti in materia di spesa sanitaria”, stabilisce che il medico può apporre sulla ricetta adeguata indicazione secondo la quale il farmacista all'atto della spedizione della ricetta non può sostituire il farmaco prescritto.

In assenza dell'indicazione "insostituibile" sulla ricetta, il farmacista, dopo aver informato l'assistito, potrà consegnare allo stesso il medicinale avente il prezzo più basso.

Qualora il medico apponga sulla ricetta l'indicazione "insostituibile" o comunque l'assistito non accetti la sostituzione proposta dal farmacista, la differenza fra il prezzo più basso ed il prezzo del medicinale prescritto dal medico e' a carico dell'assistito.

Attualmente il farmacista, nel caso di farmaci non più coperti da brevetto, in pratica, può consegnare all'assistito il prodotto che ha disponibile senza curarsi della “marca” del farmaco eventualmente prescritta dal medico, fatti salvi i casi di espressa indicazione di non sostituibilità.

Attualmente in Italia la concorrenza, talora sfrenata, tra i produttori di prodotti a brevetto scaduto comporta forti ribassi nei prezzi praticati al farmacista dai produttori o da intermediari che tuttavia non si riflettono in un beneficio al pubblico e nemmeno per il “terzo pagante”, stante che i prezzi di rimborso non sono liberi, ma predeterminati, pertanto il beneficio della competitività si traduce in un vantaggio solo per gli ultimi venditori, ossia i farmacisti.

Di questo problema la Toscana si è fatta interprete, almeno formalmente.
A tal punto la situazione è degenerata da indurre la Regione Toscana ad intervenire con la circolare 08/06/2006 (Regione Toscana - Giunta regionale ) sulla sostituibilità dei farmaci da parte dei farmacisti. In base alla richiamata circolare, in assenza di dicitura apposta dal medico indicante la non sostituibilità, solo nel caso il medico non indichi l'azienda produttrice del generico o prescriva un farmaco avente prezzo superiore a quello di riferimento il farmacista può consegnare il farmaco disponibile, diversamente è tenuto a consegnare il farmaco prescritto.

Tale normativa pare, dall'iniziativa di Rossi, sia poco applicata.



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