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Gli abstract di Medline: maneggiare con cura


Categoria : scienze_varie
Data : 31 marzo 2007
Autore : admin

Intestazione :

In un editoriale la rivista Lancet consiglia di valutare sempre con prudenza gli abstract di uno studio reperiti tramite Medline.



Testo :

Con circa 16 milioni di citazioni bibliografiche e 7 milioni di abstract, il database bibliografico della National Library of Medicine ( conosciuto universalmente come Medline) rappresenta un insostituibile aiuto per ricercatori, specialisti e medici pratici alla ricerca di informazioni riguardanti diagnosi e trattamento delle malattie. Inoltre, il credito di cui gode l'istiutuzione che cura l'aggiornamento di Medline garantisce l' affidabilità e attendibilità delle informazioni registrate in questo database. Sebbene lo scopo primario di Medline sia quello di costituire un database bibliografico e quindi un aiuto per ritrovare velocemente citazioni bibliografiche, troppo spesso viene utilizzato impropriamente. Il più frequente utilizzo inadeguato è quello di accontentarsi di leggere gli abstract e su questi basare decisioni cliniche, evitando la lettura completa e l'analisi critica dell'articolo. Gli abstract, sebbene riassumano abbastanza fedelmente il contenuto dell'articolo, nondimeno sono soggetti a lacune informative, legate alla caratteristica di essere un sunto. In particolare mancano dettagli sui metodi della ricerca, sulle sponsorizzazioni e sui conflitti di interesse degli autori. In alcuni casi, addirittura, la lettura e l'analisi critica del testo per esteso porta a conclusioni assai diverse da quanto affermato nell'abstract.
Un recente editoriale del Lancet mette in guardia, se ce ne fosse ulteriore bisogno, dai pericoli che si corrono nel limitarsi alla lettura degli abstract per giudicare la bontà dei risultati di una ricerca clinica. Viene riportato il caso della indicizzazione in Medline di alcuni articoli comparsi sul supplemento di una prestigiosa rivista, il Journal of the American College of Nutrition (JACN), i cui contenuti erano tesi a minimizzare il ruolo dei livelli di sodio attualmente assunti col cibo come potenziale fattore di rischio per la salute. Il curatore del supplemento, finanziato dalla International Life Sciences Institute era un consulente della stesso istituto , i cui membri rappresentano il gotha della industria alimentare americana. In contraddizione con gli standard dichiarati dalla rivista, il supplemento non era stato sottoposto a peer review , non riportatva conflitti di interesse ( evidentissimi) nè le fonti del finanziamento. Chi si fosse limitato a leggere gli abstract non si sarebbe potuto rendere conto che si trattava di un supplemento alla rivista ( nè più, nè meno di un allegato pubblicitario) e che i contenuti non rispondevano agli abituali standard qualitativi della rivista.
Il caso, increscioso ma significativo, ha indotto la National Library of Medicine a rivedere le proprie regole di indicizzazione degli articoli su Medline. Infatti, dal gennaio 2007 saranno adottati standard più rigorosi che renderanno molto più difficile indicizzare articoli provenienti da supplementi sponsorizzati dall'industria.
Amara la considerazione finale dell'editorialista di Lancet: perchè sporcare la reputazione di Medline pubblicando a tutti i costi questa pseudo-letteratura? Questo genere di supplementi non sono altro che pubblicità travestita da ricerca dietro il paravento di una rivista di nome. Il risultato è un inquinamento della letteratura scientifica da parte di pseudo-scienza che non deve trovare posto su un database bibliografico finanziato con fondi pubblici.

Marco Grassi

Fonte: Editoriale Read MEDLINE abstracts with a pinch of salt. Lancet 2006 Oct 21; 368:1394.



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