La stragrande maggioranza dei generalisti usa la cartella informatizzata e ha accesso ad internet.

Sono stati diffusi i risultati preliminari del primo sondaggio dell'Osservatorio sull'informatizzazione del medico di medicina generale, un'iniziativa di EDRA Spa Divisione Ricerche di mercato. L'indagine è stata condotta su 45.719 generalisti (su 4678 censiti dal Ministero della Salute nel 2002), ha coinvolto via e-mail i 35.283 medici iscritti alla comunità Medikey, ma anche quasi 10500 medici contattati attraverso la posta tradizionale. Nella prima fase, le risposte compilate sono state poco meno di 10mila. I temi toccati dal questionario distribuito riguardavano le modalità di accesso a Internet, l'uso di gestionali e le modalità di esercizio della professione. In base ad una valutazione preliminare la netta maggioranza dei medici che hanno risposto può contare su una connessione ADSL, e bel il 92% fa uso di un software per cartella clinica. Anche dal punto di vista dell'analisi demografica, l'indagine presenta un quadro differente della professione rispetto a quanto comunemente si crede. Per esempio, il buon rapporto con la tecnologia non è appannaggio dei più giovani. Le forme associative riguardano oltre un quarto del campione con una prevalenza per le medicine di gruppo.

Fonte: doctornews 22 dicembre 2005 - Anno 3, Numero 217
scarica il rapporto

Commento di Luca Puccetti
I dati del sondaggio sono interessanti. In generale pare di cogliere forse un eccesso di ottimismo. L'accesso ad internet costituisce solo il presupposto per l'utilizzo del mezzo. Chi da anni frequenta la rete e la comunità telematica medica, come il sottoscritto, ritiene che per molti medici l'utilizzo professionale di internet sia molto limitato e sporadico. Quello che manca nella comunità medica telematica italiana è una cultura della partecipazione attiva e del dibattito pubblico. Nelle varie liste telematiche mediche intervengono sempre i soliti pochissimi nomi. Si predilige il sistema della lista chiusa in cui le informazioni rimangono confinate agli iscritti e non circolano nella rete, diminuendo grandemente la fruibilità generale di certe interessanti discussioni. Che l'accesso ad internet serva soprattutto proprio per aggiornare il gestionale? Fa pensare inoltre l'enorme ricorso a software gestionali gratuiti (77%). Possibile che così tanti colleghi non si rendano conto che il programma che usano per il proprio lavoro quotidiano possa essere "spento" da un momento all'altro per un semplice cambio di leadership di una data azienda farmaceutica?