Secondo il presidente dell'Antitrust si dovrebbe consentire, se non imporre al medico di prescrivere il principio attivo.

Il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, a margine del convegno dei giovani imprenditori edili dell'Ance, interrogato dai cronisti sulle differenze di prezzo dei farmaci nei vari paesi, avrebbe affermato che si dovrebbe consentire, se non imporre, al medico di prescrivere il principio attivo, rispetto al farmaco griffato che costa di più. Così verrebbe esaltata la professionalità del farmacista che potrebbe consigliare al cliente il farmaco che costa di meno. Secondo Catricalà dovrebbe essere cambiato anche il modo di retribuire il farmacista che oggi guadagna sostanzialmente in base al valore della medicina venduta e proporzionalmente la sua commissione è legata al prezzo del farmaco. Non è così, però, in tutti i Paesi. In quelli anglosassoni, per esempio, il farmacista guadagna al pezzo venduto e solo una minima parte è commisurata al valore del farmaco. Insomma -conclude il presidente dell'Antitrust- dobbiamo incentivare il farmacista a vendere più farmaci generici e meno griffati.

Fonte: Doctornews

Commento di Luca Puccetti

A parte tutte le considerazioni tecnico-farmaceutiche esplicitate nel dettaglio in altra pillola, cui rimandiamo, già oggi il farmacista deve proporre il generico e spesso ha anche convenienza a farlo. Infatti mentre prima doveva tenere pochi pezzi di moltissimi marchi diversi di uno stesso farmaco con difficoltà di mantenere il magazzino rifornito, adesso invece la sostituibilità, praticamente quasi automatica ed arbitraria, delle prescrizioni genericabili permette al farmacista di fare ordini diretti dei farmaci sostituibili, ottenendo sconti rispetto al prezzo di vendita di enorme rilevanza.