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Infarto: Angioplastica ma solo nei pazienti ad alto rischio


Categoria : cardiovascolare
Data : 12 ottobre 2005
Autore : admin

Intestazione :

Nell'infarto i vantaggi dell'angioplastica rispetto alla trombolisi sono significativi solo nei pazienti ad alto rischio.



Testo :

Lo studio DANAMI2, pur avendo fallito nell'evidenziare differenze significative nell'oucome principale, aveva dimostrato un vantaggio della PCI primaria rispetto alla trombolisi in termini di reinfarti. A 2 anni dalla pubblicazione dello studio č stata realizzata un'ulteriore analisi dei dati finalizzata a verificare se il beneficio della PCI rispetto alla trombolisi fosse superiore nei pazienti ad alto rischio rispetto a quelli a basso rischio. Per stratificare la popolazione in alto e basso rischio č stato usato il TIMI Risk Score* (TRS). Sono stati considerati a basso rischio tutti i pazienti con TRS da 0 a 4 e ad alto rischio tutti gli altri.
L'end-point principale di questa analisi non č stato quello dello studio principale (indice combinato comprendente mortalitą, reinfarto non fatale e stroke non fatale a 30 giorni), ma la mortalitą per qualsiasi causa. Il follow-up dei pazienti č stato di tre anni. Sono stati classificati a basso rischio 1134 pazienti (74%) , mentre 393 (26%) sono invece stati classificati ad alto rischio.
La mortalitą a 3 anni č risultata non significativamente diversa tra il gruppo PCI e il gruppo tPA nei pazienti a basso rischio (rispettivamente 8% vs 5,6% HR 1.44 95%CI 0.91-2.27). Al contrario, nei pazienti ad alto rischio la mortalitą č risultata del 25,3% con la PCI e del 36,2% con la trombolisi (HR 0.66, 95%CI 0.45-0.94), con una riduzione del rischio di morte a 3 anni del 34%. ll confronto tra PCi e tPA č dunque risultato significativamente differente nei pazienti a basso ed alto rischio. Nei pazienti reclutati nei centri senza emodinamica la mortalitą nel sottogruppo a basso rischio č stata 7,5% con la PCI e 6,6% con la trombolisi, mentre nei pazienti ad alto rischio la mortalitą č risultata 24,6% con la PCI e 36,8% con la trombolisi.
Questo studio č molto importante in quanto indica una strategia efficiente per gestire il paziente con IMA. I pazienti ad alto rischio dovrebbero essere rapidamente fatti pervenire negli ospedali dotati di emodinamica, anche a prezzo di qualche ritardo nel tempo porta-palloncino (senza oltrepassarlo troppo). I pazienti non ad alto rischio, che rappresentano circa i tre quarti del totale, il trattamento trombolitico potrebbe rivelarsi la miglior scelta terapeutica. Il dato che rende queste conclusioni assai solide č che in questo studio l'end point predefinito era la mortalitą a 3 anni. Su queste basi appare difficile giustificare una complicata e costosa organizzazione di trasporto di tutti i malati.

Fonte: C. Fresco; Infarto.it
Circulation. 2005;112:2017-2021

* TIMI risk score

Etą>74 anni =3 punti;
65-74= 2 punti;
PA <100 mmHg = 3 punti;
Frequenza Cardiaca >100 bpm =2 punti;
Classe Killip 2-4=2 punti;
Peso corporeo <67 kg=1 punto;
Sopralivellamento di ST anteriore =1 punto;
Arrivo oltre 4 ore dall'inizio dei sintomi=1 punto;
Storia di angina, diabete o ipertensione= 1 punto.

Gli score possibili vanno da 0 a 14.



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