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Peptidi natriuretici utili anche nel coronaropatico stabile

Categoria : cardiovascolare
Data : 23 marzo 2005
Autore : admin

Intestazione :

Valori elevati di peptide natriuretrico atriale rappresentano un indice prognostico negativo anche in pazienti con ischemia coronarica stabile e non solo nei pazienti con infarto nonQ o angina instabile.



Testo :

Per stabilire se vi è una relazione tra le concentrazioni del peptide natriuretico di tipo B N-terminale (NT-pro-BNP) e la mortalità in soggetti con coronaropatia stabile sono stati esaminati 1034 pazienti ricoverati per eseguire una coronaropatia a causa di sintomi o segni suggestivi di cardiopatia ischemica. E' stata poi determinata la mortalità da tutte le cause in media dopo un follow-up di 9 anni. Al termine del follow-up erano morti 228 pazienti. I livelli di NT-pro-BNP erano significativamente più bassi nei soggetti sopravvissuti rispetto a quelli che erano deceduti (120 pg/ml vs 368 pg/ml in media). I pazienti che mostravano i valori più elevati di BNP erano più anziani, avevano un frazione di eiezione più bassa, spesso un pregresso infarto miocardico, diabete o segni clinici di malattia coronarica più grave, una clearance della creatinina più compromessa.

Fonte: NEJM 2005; 352:666-675


Commento di Renato Rossi
I peptidi natriuretici sono entrati in questi ultimi anni nell'uso clinico. All'inizio vennero proposti per disicriminare pazienti con dispnea acuta di origine cardiaca, poi sono stati proposti come mezzo per la diagnosi di scompenso cardiaco. Tuttavia recentemente è stato dimostrato che valori ematici elevati di BNP sono un fattore prognostico sfavorevole nei soggetti con infarto miocardico o con angina instabile. Questo studio dimostra che la cosa vale anche per i pazientri affetti da cardiopatia ischemica cronica stabile. Se ulteriori studi confermeranno questi dati è probabile che in futuro, per stratificare la prognosi di questi pazienti, oltre ai classici fattori di rischio già noti come l'età avanzata, la presenza di scompenso cardiaco o disfunzione ventricolare sinistra, diabete, insufficienza renale, gravità del quadro clinico sintomatologico, fumo, presenza o meno di diabete ecc., si userà anche la determinazione del peptide natriuretico di tipo B: valori elevati sono associati ad un aumento della mortalità a lungo termine in maniera indipendnete dagli altri fattori di rischio.



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