Più che l'entità della stenosi carotidea è la flogosi e la relativa instabilità della placca il fattore predittivo più importante per l' ictus.

Un recente studio effettuato da ricercatori italiani dell'Università di Tor Vergata di Roma in collaborazione con un équipe nordamericana, ha valutato i fattori di instabilità della placca aterosclerotica analizzando morfologicamente ed istologicamente 269 placche carotidee rimosse mediante endoarteriectomia tra il 1995 ed il 2002, in pazienti con pregresso ictus omolaterale, TIA o asintomatici. Nei soggetti più gravi la placca presentava all'esame istologico più infiltrati flogistici, rappresentati da monociti, macrofagi e linfociti T. Inoltre un alto grado di instabilità della placca, con elevato grado di infiammazione, era presente in tutte le placche dei malati con ictus e in quelli con sintomi recenti (operati entro 2 mesi) .
Le conclusioni
I risultati dello studio sottolineano come il grado della stenosi non sia sufficiente ad identificare i pazienti ad alto rischio per eventi cerebrovascolari. È necessario ricercare altri parametri per una stratificazione del rischio sia con l'utilizzo di metodiche di imaging avanzate (tecniche ultrasonografiche, risonanza magnetica o metodiche termografiche), sia con la ricerca di indicatori flogosi endoteliale, come la proteina C-reattiva e alcune citochine.
Fonte: JAMA 2004; 292(15):1845-52.
Link: http://jama.ama-assn.org/cgi/content/abstract/292/15/1845