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Ancora una prova negativa per l'ASA in prevenzione cardiovascolare primaria |
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Inserito il 10 ottobre 2010 da admin. - cardiovascolare - segnala a:
In soggetti asintomatici senza precedenti eventi cardiovascolari con basso ABI-index l'ASA non riduce significativamente il rischio cardiovascolare rispetto al placebo.
Questo studio randomizzato, controllato e in doppio cieco, si è riproposto di determinare se l'ASA sia utile in soggetti asintomatici con un basso indice braccio-caviglia (ABI-index) identificati tramite screening della popolazione generale. Lo studio, effettuato in Scozia, ha interessato 28.980 persone (età 50-75 anni). Di queste, 3350 avevano un ABI-index di 0,95 o inferiore e sono stati arruolati nel trial vero e proprio. Dopo randomizzazione i pazienti sono stati trattati con ASA (100 mg/die) oppure placebo. L'endpoint primario era di tipo composto e comprendeva un primo evento coronarico (fatale e non fatale), l'ictus e gli interventi di rivascolarizzazione. Sono stati valutati anche due endpoint secondari: 1) tutti gli eventi vascolari che comprendevano l'endpoint primario insieme ad angina, claudicatio intermittens e atatcco ischemico cerebrale transitorio, 2) la mortalità totale. Dopo un follow up di 8,2 anni l'endpoint primario si verificò in 357 partecipanti. Non si sono registrate differenze statisticamente significative tra i due gruppi: HR 1,03 (0,84-1,27) per il confronto ASA contro placebo. Nessuna differenza si è registrata per i due endpoint secondari. In particolare la mortalità totale è risultata essere di 176 e 186 decessi rispettivamente (HR 0,95; 0,77-1,16). Eventi emorragici gravi da richiedere una ospedalizzazione si sono avuti in 34 pazienti del gruppo ASA e in 20 del gruppo placebo (HR 1,71; 0,99-2,97). Gli autori concludono che in soggetti asintomatici senza precedenti eventi cardiovascolari con basso ABI-index l'ASA non riduce significativamente il rischio cardiovascolare rispetto al placebo.
Fonte:
Fowkes FGR et al for the Aspirin for Asymptomatic Atherosclerosis Trialists. Aspirin for Prevention of Cardiovascular Events in a General Population Screened for a Low Ankle Brachial Index. A Randomized Controlled Trial. JAMA. 2010 March 3;303(9):841-848.
Commento di Renato Rossi
Un valore basso dell'indice braccio-caviglia (ABI-index) è associato ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari [1]. E' ipotizzabile quindi che la somministrazione, in questi soggetti, di ASA a basse dosi, possa ridurre il rischio coronarico e vascolare in genere. Tuttavia lo studio recensito in quetsa pillola suggerisce che non è così. D'altra parte questi risultati sono in accordo con quelli di una recente metanalisi [2] che aveva concluso che in prevenzione primaria l'utilità dell'ASA a basse dosi è incerta. In più, l'utilità dell'ASA è stata messa in dubbio anche nei diabetici senza precedenti eventi vascolari [3, tanto che alcuni hanno invitato le varie società diabeteologiche a rivedere le loro raccomandazioni in materia. Come concludere? Per il momento le evidenze sembrano sconsigliare l'uso dell'ASA in soggetti senza patologia aterosclerotica nota, anche se ritenuti teoricamente a rischio per la presenza di diabete o di un basso ABI-index. Per ulteriori particolari si consiglia la lettura delle pillole segnalate in bibliografia.
Referenze
1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=4123 2. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=4675 3. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=4856
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