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Influenza AH1N1: quali sono i fattori di rischio per decesso? |
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Inserito il 04 novembre 2009 da admin. - infettivologia - segnala a:
In California i casi di ricovero o di decesso da influenza A/H1N1 durante le prime 16 settimane della pandemia hanno riguardato soprattutto bambini e giovani e soggetti con comorbilità per complicanze influenzali.
Nell'aprile del 2009 si è verificata in California una vera e propria pandemia influenzale da virus A/H1N1. Rapporti preliminari suggerivano che questa nuova influenza, a differenza di quella stagionale, colpisce in maniera preponderante i giovani e provoca, generalmente, una malattie lieve. Gli autori di questo studio si sono riproposti di descrivere i caratteri clinici ed epidemiologici della nuova influenza nei casi che richiedevano l'ospedalizzazione o che portavano al decesso. Nelle prime 16 settimane della pandemia si sono registrati, in California, 1088 casi di ospedalizzazione o di morte. L'età media dei soggetti colpiti era di 27 anni (range da meno di 1 anno a 92 anni) e il 68% aveva fattori di rischio per complicanze da influenza stagionale. Il 66% dei soggetti nei quali venne eseguita una radiografia del torace mostravano un quadro di infiltrato e il 31% richiese un ricovero in reparto di terapie intensive. Una infezione batterica secondaria si diagnosticò nel 4% dei casi. Il 21% dei soggetti non ricevette un trattamento antivirale. La mortalità totale fu dell'11% (118 su 1088), essendo più elevata nelle persone con 50 anni o più anziane (18-20%). La causa più comune di decesso fu una polmonte virale e una sidrome da distress respiratorio acuto.
Fonte:
Louie JK et al. Factors Associated With Death or Hospitalization Due to Pandemic 2009 Influenza A(H1N1) Infection in California. JAMA. 2009 Nov 4;302:1896-1902
Commento di Renato Rossi
Questo studio è in accordo con quanto era già era stato messo in evidenza da osservazioni preliminari: 1. la nuova influenza da virus A/H1N1 è molto contagiosa 2. colpisce soprattutto bambini e giovani 3. nella maggior parte dei casi si manifesta in forma benigna 4. i soggetti che sono più a rischio di ospedalizzazione e di decesso sono pazienti con comorbilità. Purtroppo la mortalità, nei soggetti che richiedono un' ospedalizzazione, è particolarmente elevata (11%), ma lo è di più negli over 50 anni. Si conferma quindi la bontà delle indicazioni emanate dai vari organismi per individuare i soggetti che prioritariamente dovrebbero essere vaccinati: chi è affetto da patologie che predispongono a complicanze (diabetici, cardiopatici, nefropatici, asmatici, etc.), donne in gravidanza al secondo e terzo trimestre, bambini e giovani. Questi ultimi sono il bersaglio preferito del virus, verosimilmente perchè sprovvisti di immunità, a differenza della popolazione più anziana che possiede un qualche ricordo immunitario essendo venuta in contatto, in passato, con virus antigenicamente simili. Ne consegue che una vaccinazione di massa che si proponga l'obiettivo di ridurre la circolazione del virus dovrebbe procedere, in tempi rapidi, alla protezione dei bambini e dei giovani, anche senza patologie importanti, con lo scopo non tanto di ridurre in questi soggetti il rischio di complicanze (visto che nella maggior parte dei casi le persone sane sviluppano una malattia lieve), quanto di fare terra bruciata attorno al virus.
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