Ancora una linea guida sullo screening del cancro prostatico
Inserito il 09 settembre 2008 da admin. - urologia - segnala a:
Anche l'ACPM prende posizione circa lo screening del cancro prostatico con PSA e/o con esplorazione rettale.
L'American College of Preventive Medicine (ACPM) ha pubblicato la sua posizione sullo screening del cancro prostatico mediante esplorazione digitale e/o dosaggio del PSA. Anche se lo screening può portare ad una diagnosi precoce e quindi ad una riduzione potenziale di mortalità e morbidità, i benefici reali restano ignoti fino a che non saranno conclusi gli studi attualmente in svolgimento. Per il momento la riduzione della mortalità mediante screening rimane non provata. Alcuni benefici dello screening potrebbero essere soprattutto di tipo psicologico (rassicurazione del paziente che è a basso rischio di sviluppo di cancro prostatico). Vi sono anche potenziali rischi insiti nello screening: aumento dell'ansia in caso di falso positivo e complicanze della biopsia prostatica; al contrario un falso negativo può portare ad una rassicuarzione con conseguente ritardo nella diagnosi. Anche nel caso di un vero positivo la diagnosi potrebbe essere dannosa perchè molti cancri prostatici evolvono lentamente, senza causare disabilità o decesso, mentre il trattamento provocherebbe effetti collaterali come dolore, incontinenza urinaria e impotenza. L' ACPM conclude che le evidenze non sono sufficienti per raccomandare lo screening del cancro prostatico con esplorazione rettale e/o con PSA: la scelta deve essere individualizzata previa informazione esauriente del paziente. Se quest'ultimo non è in grado di decidere da sè oppure preferisce rimettere la scelta al medico lo screening non dovrebbe essere efettuato prima che il paziente stesso non abbia ben compreso i rischi e i benefici della pratica e le incertezze attuali. Infine sono necessari ulteriori studi per stabilire l'efficacia dello screening e l'età di inizio nei pazienti ad alto rischio di cancro prostatico (afro-americani, anamnesi familiare positiva).
Fonte:
Lim LS et al. Screening for Prostate Cancer in U.S. Men: ACPM Position Statement on Preventive Practice. Am J Prev Med 2008 Feb; 34:164-170
Commento di Renato Rossi
E' proprio il caso di dire che non c'è nulla di nuovo sotto il sole: chi legge questa testata è già ampiamente a conoscenza delle problematiche legate allo screening del cancro prostatico ed alle incertezze che ancora circondano questa pratica. A livello di Società Scientifiche le posizioni sono variegate: mentre l'American Cancer Society e l'American Urological Association raccomandano lo screening (per la verità l'ACS lo considera nell'ambito di un rapporto personalizzato col paziente previa adeguata informazione), altre società scientifiche (United States Preventive Services Task Force e American Academy of Family Physicians) rilevano che non ci sono evidenze a favore; altre ancora (per esempio la Canadian Task Force on Preventive Health Care) sono apertamente contro. Anche numerose società scientifiche italiane, nel 2004, hanno elaborato un documento di consenso sulla dibattuta questione [1]. La posizione di questa testata è stata ribadita più volte: fino a che non saranno disponibili i risultati degli studi attualmente in itinere si continuerà con le speculazioni pro e contro lo screening, ma il consiglio è di prescrivere lo screening solo a soggetti completamente a conoscenza di tutte le facce della medaglia.