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Vitamine non riducono rischio di recidiva di tromboembolismo venoso
Inserito il 07 gennaio 2008 da admin. - cardiovascolare - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

La somministrazione di vitamine dopo un evento tromboembolico venoso non riduce le recidive.


In questo studio sono stati reclutati 701 pazienti con recente episodio tromboembolico venoso idiopatico (trombosi venosa prossimale o embolia polmonare). Iperomocisteinemia (media 15,5 µmol/L) era presente in circa la metà dei soggetti mentre nell'altra metà era normale (media 9,0 µmol/L). I pazienti sono stati trattati con vitamine (acido folico 5 mg, vitamina B12 0,4 mg e B6 50 mg) oppure con placebo, oltre alla terapia anticoagulante usuale.
Il follow-up medio è stato di 2,5 anni; la frequenza di recidive tromboemboliche non risultò diversa nei vari gruppi: 6,7% nel gruppo trattato con vitamine e 6,0% nel gruppo placebo nei soggetti con omocisteina elevata e, rispettivamente 4,1% e 7,0% nei soggetti con omocisteinemia normale (tutte differenze statisticamente non significative).


Fonte:

den Heijer M et al. Homocysteine lowering by B vitamins and the secondary prevention of deep vein thrombosis and pulmonary embolism: A randomized, placebo-controlled, double-blind trial. Blood 2007 Jan 1; 109:139-44.



Commento di Renato Rossi

Continuano ad accumularsi risultati negativi per le vitamine, che collezionano brutte figure una dietro l'altra. E' un peccato perchè si tratta di trattamenti ben tollerati e dal costo contenuto.
In precedenza non si sono dimostrate utili a ridurre l'infarto e l'ictus [1,2,3]. Ora è la volta del tromboembolismo venoso. Lo studio, come avvertono gli autori, potrebbe non aver avuto la potenza statistica necessaria ad evidenziare una piccola riduzione del rischio, ma rimane il fatto che, per ora, non si può consigliare una terapia vitaminica volta a ridurre l'iperomocisteinemia con lo scopo di prevenire gli eventi trombotici. Il che, se ce ne fosse ancora bisogno, dimostra che basare conclusioni terapeutiche su pure considerazioni di tipo fisiopatologico può essere fuorviante. Nella fattispecie il ragionamento "omocisteina alta associata a trombosi, quindi se si abbassa l'omocisteina con le vitamine si riducono gli eventi" nella pratica non funziona.


Referenze

1. Acido folico e vitamina B6 non riducono rischio cardiovascolare
2. Vitamine non fanno bene al cuore
3. Acido folico non riduce rischio coronarico



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