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L'ormone della crescita non rallenta l'invecchiamento |
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Inserito il 29 agosto 2007 da admin. - scienze_varie - segnala a:
L'ormone della crescita non comporta benefici sull'invecchiamento e produce effetti avversi che ne sconsigliano l'uso al di fuori delle indicazioni approvate.
L'ormone della crescita (Growth Hormone o GH) viene usato spesso negli USA come farmaco antinvecchiamento anche se si tratta di una pratica non approvata dalla FDA. Gli autori di questa revisione sistematica hanno selezionato 18 studi per un totale di 220 partecipanti. I soggetti avevano un'età media di 69 anni e un BMI medio di 28 kg/m2. Nei soggetti trattati con GH, rispetto al non trattamento, si assisteva ad una riduzione della massa grassa (in media di 2,1 kg) e ad un aumento della massa magra (in media di 21 kg) mentre il peso corporeo non cambiava significativamente. Il GH produceva anche una riduzione del colesterolo totale (in media di 11,21 mg/dL) ma questo dato non risultava significativo dopo aggiustamento per i cambiamenti della composizione del corpo. Altri parametri come la densità ossea e gli altri lipidi sierici non cambiavano. I partecipanti trattati con GH minifestarono più frequentemente effetti avversi come edema dei tessuti molli, artralgie, sindrome del tunnel carpale, ginecomastia, comparsa di diabete o di alterata glicemia a digiuno. Gli autori concludono che, anche se gli studi disponibili sono pochi e con pochi pazienti, non è giustificato usare il GH come farmaco per combattere l'invecchiamento.
Fonte: Liu H et al. Systematic Review: The Safety and Efficacy of Growth Hormone in the Healthy Elderly Ann Intern Med 2007 Jan 16; 146.104-115.
Commento di Renato Rossi
L'invecchiamento deve sembrare una gran brutta prospettiva se si cerca in tutti i modi di trovare la "pallottola magica" che ne possa contrastare gli effetti o perlomeno ritardarne la comparsa. Per anni si era pubblicizzato l'uso della terapia ormonale sostitutiva per la menopausa e sappiamo tutti com' è andata a finire. Ora si riprova con il GH ma le evidenze ci dicono che è meglio lasciar perdere: i benefici sono trascurabili (se mai ci sono) ma in compenso gli effetti collaterali possono essere anche pericolosi, come la comparsa di diabete. Sempre con il fine di rimanere giovani il più a lungo possibile è stata proposta, negli uomini, anche la somministrazione di testosterone, che potrebbe esercitare un' attrazione sia sui medici sia sui pazienti, ma, anche qui, non ci sono evidenze che essa sia di una qualche utilità [1], senza contare che potrebbe aggravare o addirittura provocare patologie ormono-dipendenti come l'ipertrofia prostatica, il cancro della prostata, l'eritrocitosi e forse l'apnea del sonno. Insomma, l'esperienza del WHI dovrebbe pur insegnare che cercare di riportare indietro la lancetta del tempo può essere pericoloso: molto meglio invecchiare serenamente adottando un sano stile di vita e una sana "ginnastica" intellettuale per mantenere in forma il corpo e la mente.
Referenze
1. Snyder PJ: Hypogonadism in Elderly Men — What to Do Until the Evidence Comes. N Engl J Med 2004 Jan 29; 350:440-442.
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