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Incidenza e fattori di rischio dell' “abbiocco” da sessione scientifica ECM
Inserito il 25 dicembre 2006 da admin. - scienze_varie - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Mancano evidenze di buona qualità per stabilire se l'abbiocco che spesso colpisce i partecipanti ad un convegno medico è un fenomeno deprecabile oppure un mezzo per difendersi dall'aggiornamento di scarsa qualità.



Lo studio, eseguito in Canada durante una sessione di ECM della durata di due giorni, ha posto sotto osservazione una platea di circa 120 medici. Osservatori abilmente mimetizzati alle spalle del pubblico, ignaro di essere osservato, ha contato il numero di teste che si piegano repentinamente in avanti, considerate come segno di abbiocco, durante ogni singola relazione del corso ECM. L'abbiocco è stato arbitrariamente considerato un segno di attenzione sub-massimale, in mancanza di segni scientificamente più corretti ( come ad esempio un EEG).
Per non far torto ai relatori è stato conteggiato solo un abbiocco per partecipante/per relazione. Per l'analisi di regressione logistica l'evento-abbiocco è stato dicotomizzato come presenza ad una frequenza sopra o sotto la media.
Risultati: L'analisi ha dovuto subire un aggiustamento per l'abbandono di molti partecipanti prima del termine regolare dei lavori. La qualità delle relazioni variava da piacevole e istruttiva o monotona e ripetitiva, ad abborraccita e tirata via o istrionica e felliniana. La curva di incidenza degli abbiocchi ha variato da 3 a 23 per 100/partecipanti/relazione con una media di 16.

Fonte:
Kenneth Rockwood, David B. Hogan and Christopher J. Patterson for The Nodding at Presentations (NAP) Investigators Incidence of and risk factors for nodding off at scientific sessions. CMAJ 2004 Dec 7; 171: 1443-1445


Commento di Marco Grassi

Nonostante la loro nota inefficacia didattica, le lezioni ex-catedra ( un modo monotono di trasferire nozioni dalle pagine di appunti dell'oratore alle pagine dell' ascoltatore, senza fermarsi nei cervelli di entrambi) continuano a dominare la scena dell'aggiornamento medico, detto anche pomposamente Educazione Medica Continua.
Alla luce di queste considerazioni preliminari non sorprende quindi che durante questi corsi succeda quanto i brillanti ricercatori canadesi hanno osservato e diligentemente riportato: l'abbiocco dell'ascoltatore. Questa evenienza, tutt'altro che rara, come ci documenta lo studio, sembra essere dose-dipendente (più è lunga la relazione, maggiori sono i casi di abbiocco) e correlato fortemente alle caratteristiche dell'oratoria ( a maggior rischio di abbiocco il modo di argomentare tedioso, pedante, monocorde).
E' sorprendente invece notare come relazioni intrinsecamente noiose ( quelle con argomenti oscuri e iperspecialistici o con pochi dati e analisi superficiali) presentano un basso tasso di abbiocco. Ciò potrebbe essere spiegato con la bizzarria della presentazione e/o dell'oratore. Spesso queste presentazioni sono infatti gravate da difetti tecnici (come il malfunzionamento del microfono o del computer ) oppure l'oratore cammina avanti e indietro impallando continuamente lo schermo. Sebbene questi inconvenienti possano sconcertare l'uditorio aiutano a tenere svegli gli ascoltatori ( anche se non vi è correlazione stretta fra stato di veglia e attenzione).
Lo studio presenta però importanti limitazioni. Innanzitutto non si tratta di uno studio in doppio cieco, anche se non è escluso che anche qualche osservatore si sia addormentato mentre avrebbe dovuto contare i colleghi in abbiocco. Questa evenienza rende ragione di una possibile sottostima del fenomeno. Alla possibile fonte di sottostima è l'osservazione di spalle ( soluzione tecnica adottatata dai ricercatori) che può far sfuggire dal conteggio coloro che si addormentano senza apparenti movimenti del capo ( per esempio i soggetti con collo taurino o soggetti già allenati da precedenti esperienze a dormire senza dare nell'occhio). Un occhio ed un udito esperto è tuttavia in grado di cogliere il russamento e le apnee repentine di questi dormitori professionali. Escluse queste fonti di sottostima lo studio canadese ci presenta comunque un quadro realistico del fenomeno che potrebbe essere estrapolabile anche al contesto italiano.
In conclusione si può dire che il fenomeno dell'abbiocco durante i corsi di aggiornamento è più frequente di quanto si pensi. Studi ulteriori sarebbero necessari per verificare quanto questo deprecabile fenomeno possa mettere a repentaglio la salute dei pazienti dei medici disattenti ( fino all'abbiocco) ai corsi di aggiornamento. Non è tuttavia priva di senso l'ipotesi che l'abbiocco sia una forma più o meno conscia di protezione verso aggiornamento di scarsa qualità e possa pertanto risultare perfino utile ad impedire l'acquisizione di nozioni di scadente qualità o superficiali e dunque inutili e pericolose.

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