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Aldosterone e insufficienza cardiaca: importante o no?
Inserito il 01 febbraio 2004 da admin. - cardiovascolare - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

I livelli plasmatici di aldosterone sembrerebbero non rappresentare un importante marker di progressione dell’insufficienza cardiaca


L’aldosterone è ritenuto avere un ruolo nella progressione dell’insufficienza cardiaca.
L’analisi dei dati dello studio Val-HeFT ( Valsartan Heart Failure Trial ) ha cercato di verificare tale ipotesi.
Sono stati misurati i livelli plasmatici di aldosterone al basale e durante il follow-up nei pazienti assegnati al Valsartan ( dosaggio target: 160 mg 2 volte die ) o a placebo.
Al termine dello studio, i livelli di aldosterone sono aumentati in media di 17,8 +/- 3 pg/mL ( +11,9% ) nel gruppo placebo, mentre sono diminuiti di 23,8 +/-3 pg/mL ( -17,4% ) nel gruppo Valsartan ( p<0,00001 ).
L’effetto del Valsartan è risultato simile in tutti i sottogruppi di pazienti, anche in quelli che assumevano ACE-inibitori o beta-bloccanti.
Il fatto che ci sia stata una riduzione paragonabile dell’end point combinato morbilità/mortalità in tutti i sottogruppi fa ritenere che i livelli plasmatici di aldosterone possano non rappresentare un marker importante per la progressione dell’insufficienza cardiaca.

Circulation 2003; 108: 1306-1309

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