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Massaggio cardiaco automatizzato conforme a linee guida europee per la RCP
Inserito il 16 febbraio 2006 da admin. - cardiovascolare - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Il dispositivo meccanico automatizzato per il massaggio cardiaco degli adulti LUCAS CPR opera in conformità alle linee guida europee per la RCP.

E' stato presentato durante il convegno nazionale sulla defibrillazione precoce, tenutosi a Roma, nel novembre 2005 il dispositivo meccanico automatizzato LUCAS CPR per il massaggio cardiaco automatizzato. Il dispositivo, prodotto dalla compagnia svedese Jolife AB e distribuito da Medtronic, è conforme alle linee guida europee in merito alla RCP: effettua 100 compressioni al minuto con una profondità costante di 4-5 cm, applicando una forza di circa 50 Kg.
Questo sistema non richiede alimentazione elettrica o batterie, ma funziona ad aria o ossigeno compressi che devono essere forniti da una sorgente esterna come ad esempio una bombola e può essere posizionato sul paziente in circa 20 secondi mediante l'uso di cinghie e ventose. L'apparecchio è trasportabile in quanto pesa 6.5 Kg ed ha dimensioni 330 x 650 x 220 mm; la pressione pneumatica della sorgente deve essere di 4-6 bar ed il consumo di gas in condizioni operative standard è di 70 litri al minuto ed al picco è di 130 litri al minuto con una pressione che non deve cadere sotto 3,7 bar. Il dispositivo permette di effettuare contemporaneamente al massaggio cardiaco la defibrillazione. L' impiego del dispositivo è consentito solo negli adulti in quanto il soggetto da rianimare deve avere un'altezza sternale compresa tra 17 e 27 cm.

Fonte: Univadis.it - Lucas CRP

Commento di Luca Puccetti

Il dispositivo è interessante specie per un utilizzo in ambienti quali scuole, luoghi di lavoro, uffici, palestre, ove sia possibile effettuare un minimo training al personale. E' apprezzabile la scelta di alimentazione pneumatica che rende possibile utilizzare l'apparecchio dove non esiste rete elettrica, tuttavia ci chiediamo chi controllerà che le bombole di aria od ossigeno mantengano nel tempo la giusta pressione in modo da poter essere utilizzabili all'occorrenza. Sarebbe utile dotare l'apparecchio di un compressore ad alimentazione elettrica, sia 220 che 12 volts, in modo da poterne consentire l'uso con questa modalità laddove esista una fonte elettrica approvigionabile dalla rete o da un mezzo di soccorso. In tal caso la bombola sarebbe un'alimentazione da riservare nei casi in cui il corpo da rianimare sia in una zona inaccessibile ai mezzi di soccorso o non esista la possibilità di approvvigionamento elettrico di sorta.

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