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Volume dell'atrio sinistro predice gli outcomes nella fibrillazione atriale isolata
Inserito il 20 gennaio 2006 da admin. - cardiovascolare - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

E' il volume dell'atrio sinistro e non la durata della fibrillazione atriale il maggior determinate delle complicanze cardiovascolari.


Questo studio, effettuato presso la famosa Mayo Clinic di Rochester, si proponeva di valutare qual è il rischio di complicanze cardiovascolari della fibrillazione atriale isolata (cosidetta lone atrial fibrillation), A questo scopo è stato misurato periodicamente il volume dell'atrio sinistro a 46 pazienti con "lone AF", che sono stati seguiti per una media di ben 27 anni. Nel 50% dei casi (n=23) durante il follow-up si è sviluppata una complicanza cardiovascolare: un infarto cerebrale si è verificato in 7 pazienti, un infarto miocardico in 11 e uno scompenso cardiaco in 16.
In un'analisi multivariata dei dati risultò che i pazienti con un indice di volume atriale uguale o superiore a 32 mL/m2 avevano una sopravvivenza libera da eventi peggiore; inoltre tutti gli infarti cerebrali si verificarono in questo sottogruppo di soggetti.
Gli autori concludono che i pazienti con fibrillazione atriale isolata non complicata che abbiano un atrio sinistro di volume normale e che rimanga tale nel tempo hanno un rischio di complicanze cardiovascolari basso; è il volume dell'atrio sinistro e non la durata dell'aritmia il maggior determinate delle complicanze cardiovascolari.

Fonte: Euro Heart J 2005;26:2556-2561

Commento di Renato Rossi

E' noto che la fibrillazione atriale è associata ad un aumento del rischio di stroke, ma anche di infarto miocardico e di scompenso cardiaco. Tuttavia esiste una sottopopolazione di pazienti, di solito giovani e con cuori ecograficamente normali, nei quali l'aritmia è l'unica anomalia presente: si parla di fibrillazione atriale isolata.
In questi casi le linee guida non forniscono indicazioni specifiche per una profilassi antitrombotica (pur essendo questa non controindicata) in quanto non esistono studi che abbiano dimostrato un beneficio in tali pazienti. Tuttavia con il passare degli anni anche nella fibrillazione atriale isolata si possono sviluppare complicanze cardiovascolari. Secondo lo studio della Mayo Clinic il maggior determinante la comparsa di queste complicanze è il volume dell'atrio sinistro, che è direttamente collegato alla pressione esistente in questa camera cardiaca: se esso rimane normale il rischio rimane basso mentre aumenta man mano che la camera sinistra si ingrandisce.
Il follow-up ecografico costituisce quindi un utile strumento per stratificare nel tempo il rischio di questi pazienti ed eventualmente per decidere su una terapia specifica (anticoagulanti, aceinibitori).

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