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Vaccino trivalente morbillo parotite rosolia non causa autismo |
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Inserito il 17 ottobre 2005 da admin. - pediatria - segnala a:
Non esistono evidenze di un qualche legame tra vaccinazioni e autismo, asma, infezioni o diabete.
Alla conferenza nazionale dell'American Academy of Pediatrics si è parlato ancora una volta di vaccini e di una loro possibile associazione con varie malattie. Vi sono ancora molti genitori che mettono in dubbio la sicurezza dei vaccini. Una ricerca ha dimostrato che nel 2004, negli USA, il 92% dei pediatri e il 60% dei medici di famiglia riferiscono di aver avuto almeno un caso in cui i genitori hanno rifiutato un vaccino raccomandato. Il professor Walter Orenstein, dell'Emory Vaccine Center di Atlanta, ha dichiarato che attualmente i vaccini sono molto purificati e che la comunità scientifica è concorde nel ritenere che non esistono evidenze di un qualche legame tra vaccinazioni e autismo, asma, infezioni o diabete. Questo vale sia per i vaccini che contengono thimerosal sia per il vaccino triplo morbillo-parotite-rosolia. A conferma di questo il relatore ha citato una revisione effettuata da un comitato dell' Institute of Medicine che ha passato in rassegna studi pubblicati e non, senza trovare evidenze di una relazione causa-effetto tra vaccinazioni ed autismo.
Fonte: AAP 2005 National Conference and Exhibition: Plenary Session. Presented Oct. 11, 2005.
Commento di Renato Rossi
Nel 1998 un lavoro pubblicato dal Lancet aveva avanzato l'ipotesi che vi fosse un legame tra vaccino trivalente MMR ed autismo [1]. Ma già nel 2001 e nel 2002 questa relazione era stata smentita [6,7]. Un recente studio giapponese di tipo osservazionale su oltre 31.000 bambini ha esaminato il periodo 1988-1996, in cui il vaccino MMR fu sostituito da vaccini singoli: nello stesso periodo i casi di autismo aumentarono da 48 per 100.000 nati del 1988 a 117,2 per 100.000 del 1996 [2]. Un altro studio caso-controllo ha escluso che vi sia una relazione tra vaccinazione MMR ed autismo od altri disordini dello sviluppo [3]. Una revisione sistematica della letteratura del 2003 [4] e un successivo studio caso-controllo statunitense [5] sono arrivati alle stesse conclusioni. I meriti delle vaccinazioni non possono essere messi in dubbio, esse hanno radicalmente cambiato la storia naturale di gravi malattie. Basti per questo pensare alla scomparsa, nei paesi occidentali, del vaiolo, della difterite, della poliomielite. Nondimeno, come per tutte le pratiche mediche, anche per i vaccini esistono dei rischi di importanti reazioni avverse, per esempio a carico del sistema nervoso centrale. Queste reazioni si manifestano sporadicamente proprio in virtù del fatto che i vaccini vengono somministrati a milioni di soggetti, evidenziando così anche eventi molto rari. Si tratta di casi dolorosi sia per chi ne è colpito sia per la famiglia, ma questo non deve mai far dimenticare che il rapporto rischi/benefici rimane favorevole per l'intera popolazione e per i singoli. Si pensi per esempio che, per il morbillo, il rischio di grave interessamento del sistema nervoso centrale è di circa un caso ogni mille per il virus selvaggio e di un caso ogni milione per la vaccinazione. Il coinvolgimento emotivo di fronte a singoli casi di eventi avversi non può sfociare nella rinuncia acritica di una pratica di efficacia documentata. Bibliografia 1. Lancet 1998;351: 637-641 2. Journal of Child Psychology and Psychiatry 3.Lancet 2004 Sept 11;364:963-9. 4.Arch Pediatr Adolesc Med 2003;157:628-634. 5. Pediatrics 2004:113;259-266. 6. JAMA 2001; 285: 1183-85 7. BMJ 2002 Feb 16; 324:393-96
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