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Le statine possono ridurre il rischio di cancro mammario?
Inserito il 24 maggio 2005 da admin. - oncologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

L'uso delle statine è associato ad un riduzione del rischio di cancro mammario

Al meeting annuale dell'American Society of Clinical Oncology, tenutosi ad Orlando, è stato presentato uno studio osservazionale retrospettivo caso-controllo che suggerisce che l'uso delle statine è associato ad un riduzione del rischio di cancro mammario.
Nello studio sono state paragonate 556 donne con anamnesi positiva per neoplasia mammaria (casi) e 39.865 donne senza neoplasia (controlli). L'età media era di 58 anni e le statine venivano usate dall'11.8% delle partecipanti. Dallo studio emerge che l'uso di statine è associato ad una riduzione del rischio di ammalarsi di cancro della mammella del 51% (OR 0.49; P < 0.0001). Dai dati esaminati emerge anche che l'età, il fumo, l'uso di alcol e il diabete sono tutti fattori associati ad un aumento del rischio. Al meeting sono stati presentati altri studi osservazionali che lasciano supporre che le statine possano ridurre il rischio di cancro del polmone, della prostata e del colon-retto di circa il 50%.

Fonte:
ASCO , Meeting annuale 15 maggio 2005. Abstracts n. 514, 1004, 3530.

Commento di Renato Rossi
Dopo la presentazione di questi studi si può essere tentati di dire che finalmente è stata trovata la pillola magica che agisce contro i tumori. Dovremmo quindi usare le statine come chemioterapia preventiva? Prima di lasciarsi prendere dal troppo entusiasmo sarà utile ricordare che si tratta di studi osservazionali e, come è stato ripetuto più volte, non è possibile eliminare e tener conto di tutti i fattori di confondimento che possono portare a bias statistici. Inoltre nello studio citato (per ammissione degli stessi autori) non sono stati considerati fattori che sono noti per essere associati ad un aumento del rischio di cancro mammario come la familiarità e l'uso di terapia ormonale sostitutiva.
Però l'ipotesi che le statine possano avere un ruolo preventivo in campo oncologico potrebbe avere una sua consistenza (azione antiproliferativa antinfiammatoria?) e questi studi dovrebbero servire come stimolo per RCT disegnati ad hoc.
C'è stata per qualche tempo la preoccupazione che le statine potessero aumentare il rischio di neoplasie, ma i dati derivanti dagli studi di intervento erano contrastanti. Una meta-analisi degli RCT nel 2002 non aveva comunque dimostrato nessun aumento del rischio globale di tumore nei soggetti trattati con statine [1].
I risultati degli studi osservazionali in questo senso appaiono tranquillizzanti.

1. Lancet 2002 Nov 23; 360: 1623-1630

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