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Cosa fare delle schede cliniche in caso di cessazione di attivita?
Inserito il 02 maggio 2005 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

I dati dei pazienti, in caso di cessazione dell'attività del medico, possono essere distrutti, ceduti ad altro medico subentrante o detenuti per cautela.

Il Garante, nella recente legge sulla privacy, ha chiarito le modalità di comportamento da tenere da parte di un sanitario in caso di cessazione di attività. E' importante, per i medici, quell' aspetto riportato all’ art. 16 del D.L. 196/03, che dispone le modalità di cessazione del trattamento dei dati. Viene ivi disposto che, in caso di cessazione (per qualsiasi causa) di un trattamento, i dati detenuti possono essere:
a. distrutti
b. ceduti ad altro titolare purché destinati a un trattamento simile a quello per cui sono statiraccolti (ad esempio nel caso che l’ attivita’ di un medico pensionato sia rilevata da un nuovo medico).
c. conservati per fini esclusivamente personali e non destinati a diffusione
d. conservati o ceduti ad altro titolare per scopi storici, statistici o scientifici in conformità alla Legge, alla normativa comunitaria e ai codici di deontologia.
Questa disposizione chiarisce (anche se può rimanere qualche zona d' ombra) quanto sia necessario e sufficiente fare, nella maggior parte dei casi, in occasione di chiusura dell’ambulatorio. Infatti il medico che cessava la propria attività si trovava finora nell’imbarazzante situazione di non sapere cosa fare dei propri archivi (contenenti generalmente abbondanti quantita’ di dati personali e dati sensibili), trovandosi sovente combattuto tra diverse esigenze. Si era perfino diffusa la voce che le schede cliniche andassero consegnate alla ASL! Invece egli potra’ ora semplicemente distruggerle oppure potrà cederle ad un eventuale medico che a lui subentri (purche’ questi se ne serva, in conformita’ alla normativa, per scopi di assistenza e cura; questa norma vale ovviamente solo per i dati dei pazienti che dovessero iscriversi al nuovo medico). Il medico pensionato potrà anche conservare a proprio uso una copia di questi dati, in vista di una possibile futura utilità, ad esempio nel caso di eventuali contestazioni civili, penali o burocratiche concernenti la sua attività nel periodo in cui svolgeva la sua professione. Potrà anche utilizzare i dati del proprio archivio per scopi di ricerca o di statistica, badando però ad anonimizzarli nel rispetto della normativa generale.

Daniele Zamperini

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