E’ noto come la terapia ipolipemizzante sia in grado di ridurre la mortalita’ a lungo termine nei pazienti con coronaropatia. Non e’ nota tuttavia l’efficacia a breve termine di tale terapia nei soggetti che abbiano una sindrome ischemica acuta. E’ stato perciò effettuata una metanalisi di due trial multicentrici (il GUSTO e il CURSUIT) nei quali veniva valutato l’effetto di tali farmaci su oltre 20.000 pazienti con sindrome ischemica acuta. I risultati dimostravano una diminuzione della mortalita’ globale a 6 mesi con un rischio relativo pari a 0,67 per i soggetti che usavano statine. La mortalita’ scendeva dal 3,5 dei gruppi senza trattamento all’1,7 del gruppo trattato. Gli autori concludevano percio’ come esistano prove a supporto di un effettivo beneficio nell’uso di queste molecole anche nei soggetti con coronaropatia acuta. (Lancet 2001;357:1063-68).
A questo studio si ne e’ affiancato un altro pubblicato su "Jama" (Jama 2001;285:1711-8) ove veniva valutato l’effetto della somministrazione precoce di atorvastatina nei soggetti con recentissimo evento coronarico acuto. Tale studio policentrico (MIRACLE) ha verificato come 80 mg di atorvastativa somministrata nei primissimi giorni successivi a un evento coronarico acuto (24-96 ore), benche’ non dimostrasse una differenza significativa nella mortalita’ per infarto (14,8% nei casi trattati contro il 17% dei controlli con placebo) risultava tuttavia efficace sull’incidenza delle recidive ischemiche e sulla probabilita’ di rivascolarizzazione coronarica. I soggetti studiati erano circa 3.000, affetti da angina instabile o infarto non-Q. Anche questi autori concludevano per una utilita’ del trattamento con statina in periodo post acuto in quanto capace di ridurre il numero di episodi ischemici sintomatici.
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